MUSEO D'ARTE SACRA

MUSEO D'ARTE SACRA DI CAORLE

Il Museo è stato allestito nel 1975, per volontà del Parroco di Caorle, mons. Felice Marchesan.
Contiene opere di orificeria ed arredi sacri di notevole valore artistico e storico. Di particolare importanza le sei icone degli apostoli, resto dell'intero ciclo di dodici, collocate in origine sopra all'iconostasi del Duomo, che fu demolita nella seconda metà del '600. Si tratta di raffinati lavori della fine del '300, legati alla pittura bizzantina.
Di pregevole fattura anche gli argenti, i tessuti e i reliquiari.
Gli oggetti sono esposti in due sale attigue al Duomo, in quella che era la cappella privata dei Vescovi di Caorle.
La Diocesi di Caorle, attestata con sicurezza nel decimo secolo, ebbe fine nel 1807. La Parrocchia di Caorle fa ora parte della Diocesi di Venezia.

 

 

Caorle
Caorle si è sviluppata modernamente in seguito all’esteso e radicale intervento di bonifica del suo immediato retroterra. A differenza di altre stazioni litoranee, la città può offrire il fascino di un caratteristico centro storico ricco d’arte e di storia. Il toponimo deriverebbe da "caprulae" in riferimento alle capre che popolavano il territorio, secondo altri andrebbe invece riferito alla dea "Capris" localmente venerata. Fu insediamento romano, con funzione di porto commerciale e militare di Concordia, come testimoniano alcuni rinvenimenti archeologici tra cui l’ara ossario (ora nel Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro) e la lapide del I secolo, attuale base d’altare nell’abside sinistra del duomo. Caorle ebbe uno sviluppo decisivo durante i secoli V e VI come centro di immigrazione delle popolazioni interne, minacciate dalle invasioni barbariche. Fu sede vescovile da VI al XIX secolo, dell’importanza del suo ruolo religioso testimoniano il campanile e la cattedrale. Dalla fine del XIII secolo, dopo una devastante incursione dei triestini, cominciò il declino del centro anche in relazione all’espansione politico-economica di Venezia. Durante la guerra di Chioggia, nel 1379, fu saccheggiata dai Genovesi, un decennio più tardi dall’arcidiacono di Capodistria, nel 1412 dagli Ungari. Il centro storico è caratterizzato da un’unica ampia via, rio terrà e da un intrico serrato di calli e campielli su cui si distribuiscono piccole case dai colori pastello. Al limitare della diga, nel lembo di terra proteso sull’acqua, si erge la chiesa santuario della Madonna dell’Angelo.
 

 

 

Il Campanile risalente all’ XI secolo, è il monumento più rappresentativo di Caorle. Di chiara ispirazione ravennate, è caratterizzato da una sapiente e raffinata distribuzione delle aperture, ripartite simmetricamente rispetto al continuo loggiato mediano. Grande sensibilità rivela ancora la ricerca del particolare: dalle colonnine della galleria mediana, al sottile collarino sui sostegni delle bifore superiori, alla continua variazione dei fregi in mattone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 La Cattedrale di Santo Stefano fu costruita nell’XI secolo. Due lesene molto sporgenti sottolineano la tripartizione della facciata con corpo centrale coperto a capanna, affiancato dai due spioventi delle navate laterali. Ai lati del portale centrale sono murati due bassorilievi bizantini del X secolo

 

 

 

 

Chiesa della Madonna dell’Angelo; è stata eretta nel secolo XVIII sul luogo di un’antichissima chiesa, più volte ricostruita, intitolata a S. Michele Arcangelo. La chiesa è meta di un secolare pellegrinaggio in quanto custodisce l’immagine della Madonna che secondo la tradizione popolare fu miracolosamente avvistata e raccolta in mare dai pescatori.

 

 

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